Saturday, February 25, 2012

Apicoltura - annata apistica 2012



Inizia l'annata 2012!

Sono impaziente e gasatissimo. Sciolta la neve, finite le gelate peggiori (quest'anno una minima di -7, non freddissimo) stanno spuntando i primi fiori.

Primula vulgaris
Questa è la primissima primula di tutto il campo. E' avanti perchè sopra il ruscello, al caldo.

Il grosso gattice nel bosco, un imponente salice dei cui fiori cui le api sono ghiottissime e che in fioritura fa ronzare l'intero circondario come ci fosse un elicottero tra gli alberi, ha le gemme pronte a scoppiare in un milione di gattini gialli dolci e profumati. Mancheranno 4 o 5 giorni all'esplosione. Eccolo fotografato intero e in dettaglio, l'ho liberato dai rovi e dalla clematis che lo stritolavano, quest'anno sarà ancora più spettacolare.

Gattice (Salix Caprea)

Gemme gattice





Sono spuntati anche i bucaneve e poi gli altri fiori di febbraio, qualche fragolina, i noccioli sono carichi di polline e i crocus, che già s'erano fatti vedere a gennaio, sono rinati da sotto la neve.

Elleboro - Helleborus foetidus
Nocciolo - Corylus avellana



Zafferano alpino - Crocus



Insomma la terra si sta svegliando e si sente l'odore distintamente, odore di vita nuova. Oggi alle 11:00 le api erano fuori a lavorare di gran carriera: qui le vedete con la griglietta che ho sollevato per agevolargli il passaggio durante le ore di sole. Registrata una massima (al sole) di 17°, minima -2°.

Api al lavoro, 25 febbraio 2012.
E vi informo "annuntio vobis gaudium magnum" che sì, ci sono api bottinatrici che rientrano cariche di polline, sicuramente di nocciolo. Notare le palline di polline giallo sulle zampine posteriori delle api in fotografia. Questo è un ottimo segnale, significa che le famiglie stanno allevando covata, quindi sono sane e ben disposte verso la nuova annata apistica. Si stanno riproducendo!

Questo video l'ho girato tre settimane fa sotto la "gran" nevicata:





Si vedono bene tutto l'apiario e i terreni circostanti.
Nei giorni seguenti ho aggiunto un pezzo ulteriore rivolto a sud e vi ho appoggiato sopra la arnie di cui dispongo al momento per vedere un po' l'effetto che fa:

Apiario visto da sudovest
Si vedono anche i nuovi cespugli di lavanda, rosmarino, timo e salvia che ho piantato nei pressi. L'albero appena a sud, che ombreggia in estate, è un prunus "Santa Rosa" incredibilmente produttivo. Fantastico. Se vi piaccione le prugne, piantate una Santa Rosa!
Vista da nordest
Ecco la vista posteriore-orientale. Ho letto che il nespolo (Mespilus germanica) è il più potente repellente per la Varroa (vampira schifosissima, ci ritornerò a breve). Per questo motivo ho intenzione di piantare una siepe di proprio di nespole tutte attorno. Provarò a farne talee visto che una pianticella ce l'ho già. Frutto che non mi piace granchè, ma che le galline adorano. Bene, mangime in meno da comprare e altri fiori per le apette.

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Vista da est
Ad oggi sono a 9 arnie più le provvisorie, e c'è spazio per altre 3. Ho ordinato 3 nuclei coi quali arriverò a 7 famiglie adulte, ne restano 5 da riempire con sciamature naturali e artificiali che spero di acciuffare in annata. L'anno scorso ne ho prese almeno 5, anche se nessuna era poi sufficientemente forte per superare l'inverno da sola, purtroppo, riparto quindi con "solo" quattro famiglie, ma belle forti. Se le cose vanno per il verso giusto una ottantina di kg di miele entro l'autunno dovrei poterli invasettare. Poco? Tanto? Vedremo. Quest'anno, avendolo avuto, lo avrei venduto. Sfortunatamente ne ho invece raccolto pochissimo, per svariati motivi al di fuori del mio controllo. Ma passiamo oltre.


Cora la gatta Vs arnia IV
La gatta era molto incuriosita dal gran ronzio e dal movimento di api: imparerà in fretta a stare alla larga? Il cane c'ha messo poco a capirlo, vedremo il gatto...

Sto approntando i telaini trappola (metodo Campero Tit3) per la lotta biologica alla varroa, lo schifosissimo acaro che sta decimando le api di tutto il mondo. Purtroppo, a causa sua, non esistono praticamente più sciami selvatici di Apis mellifera, le api domestiche sopravvivono ormai solo se protette dall'apicoltore. Gli acaricidi hanno dato ottimi risultati i primi anni, ma poi si sono sviluppati ceppi resistenti ai farmaci (ma va?!) inoltre, si è temuto per la contaminazione del miele con i trattamenti, tanto che non è possibile trattare con i melari apposti. E i controlli chi li fa? C'è poco da stare allegri. Lo scorso anno ho deciso di intervenire con un approccio "soft" ed ho usato solo un repellente naturale a base di timolo, che devo ammettere ha funzionato bene, dalle 20-30 varroe cadute (schifosissime) al giorno del primo ciclo sono arrivato a zero al quinto.  Ho trattato per tutto il mese di settembre, a melari svuotati.

Quest'anno sarò, se possibile, ancora più pulito: niente repellenti e niente acaricidi, a maggior ragione. Le varroe (schifosissime) le eliminerò dopo averle intrappolate nel telaio trappola. Risparmio i dettagli che entrano un po' troppo nello specifico, dico solo che il funzionamento del sistema si basa sulla rimozione manuale della covata maschile parassitata, quindi è una semplice manipolazione selettiva ed esclude prodotti farmaceutici, naturali o di sintesi che siano. Se sarà sufficiente ancora non posso saperlo, la letteratura specifica dice di sì, il bello è che il sistema si mette in atto durante la raccolta del miele (o meglio durante la deposizione di covata maschile) quindi, se una volta smielato ci saranno colonie infestate malamente, il tempo di intervenire col repellente c'è tutto. Spero di non averne bisogno, anche per il costo non indifferente, pari a quasi 3kg di miele per arnia.

Aggiornerò con tutte le novità in corso d'annata, quando arriveranno i nuovi nuclei, se ne formerò degli altri, se ne prenderò, eccetera.

Sul Forum di Agraria (click) potete leggere la discussione sulla mia primissima annata apistica, da zero ad oggi.

Ricordatevi che lo zucchero fa malissimo.
E il miele invece fa benissimo.
E senza api siamo tutti spacciati.
Basta consumare 2 cucchiai di miele al giorno per ottenerne beneficio.

E poi non venite a dirmi che non ve l'avevo detto.

G.


Tuesday, February 14, 2012

Galline Valdarno

Il mio primo post.

Eccolo qua.



Una panoramica interna del pollaio: sono visibili galline Valdarno di 10, 9 e 8 mesi.

Volevo allevare galline di tipo italiano/mediterraneo perchè (gusti personali) sono proporzionate, eleganti e vivaci. M'ero innamorato delle Livorno, le galline italiane per eccellenza, ma le selezioni da capannone degli ultimi anni hanno portato a una razza molto selvatica e decisamente antipatica. Me l'avevano detto, non ci credevo, ne ho avuto la conferma. Tengo ancora una Livornese (Leghorn) bianca ed una ISA come riferimento, siccome sono "macchine" da uova che raramente perdono un giorno, ma ho deciso di dedicarmi alle Valdarno. Volevo rendermi utile nella mia opera agricola, allevando una razza poco diffusa o a rischio estinzione, magari autoctona, ma purtroppo di galline bresciane non c'è l'ombra. Forse c'erano, una volta, ormai il mercato è tutto degli ibridi commerciali, broiler collo nudo e Isa su tutte. Galline non riproducibili con esattezza, perchè frutto di incroci selezionati (e brevettati) tra 5, 6 o più razze. Non sono riproducibili per questo motivo. Bella cosa, direte. Già.
Insomma le galline bresciane non ci sono, allora cercando pollame italiano, magari a rischio, magari di portamento e proporzioni mediterranee, quindi uova bianche, orecchione bianco, animali molto rustici e adatti a vivere nel bosco... e se fosse anche tutto nero, perfettamente mimetizzato nel sottobosco? E magari un po' più grande delle Livorno, che è quasi una nana, tanto è piccola, ma che ne conservi le proporzioni, se possibile. Ecco la Valdarno!

La Valdarno è un pollo "da carne" o meglio a doppia attitudine, carne e uova, di tipo italiano. E' a rischio estinzione, perchè un pollo Valdarno ci mette 6 o 7 mesi a raggiungere un peso adeguato. I broiler commerciali sono pronti in 40 giorni, alcuni sono così bombati che vanno al macello in 30gg, convertendo in carne la metà del peso di cibo che viene loro somministrato. Mangiano sempre, continuamente. Una crescita mostruosa sotto ogni aspetto, tant'è che non riescono a reggersi in piedi se lasciati crescere qualche mese, cadono sotto il loro stesso peso. Una mostruosità. Galline del genere non sono adeguate per nessun tipo di allevamento "umano", secondo me. Ma sono chiaramente la scelta del 99,9% degli allevatori, che vogliono ritorni subito e che sono forzati dalle coercitive forze della concorrenza (cit.) ad inseguire il profitto a tutti i costi. Ecco i polli alla diossina, ecco l'inquinamento da pollina, ecco animali che vivono in 30x30cm. Oh no, aspettate, la UE bontà sua ha cambiato le regole, da quest'anno le gabbie saranno per legge più grandi! Già, le gabbie. Per migliorare il benessere, piuttosto che lasciarle libere, si allargano le gabbie. Bontà loro.

Le povere Valdarno sono così finite in disparte e quasi sparite, stritolate dalla concorrenza del capitale.

I pulcini di Valdarno hanno un impennamento rapidissimo, in due-tre settimane hanno già le penne e possono così svolazzare allegramente. Poi crescono lo scheletro per 4-5 mesi, infine aumenta la massa muscolare, fino a peso definitivo. Una crescita di questo tipo è perfettamente adeguata alle necessità mie, cioè un allevamento il più possibile vicino allo stato di natura, senza tante recinzioni, con le galline libere di razzolare in ettari di bosco dall'alba alla sera cibandosi di lombrichi, erbe e insetti vari, prima di rientrare autonomamente nel pollaio. La mattina c'è una apertura automatica pilotata da un crepuscolare, poi quando sono rientrate la sera, le chiudo io manualmente, le conto, e le porto l'acqua fresca.  Le uova le vanno a deporre nei nidi protetti (5) che fornisco loro, cambiando quotidianamente la paglia. Una gallina di questo tipo, allevata così, ricava addirittura il 90% del proprio fabbisogno alimentare dal pascolo, riducendo il mio apporto al minimo. In pratica fornisco gli avanzi della mia cucina e basta. Una dieta così inoltre è ricchissima di tutti quei micronutrienti che nessuna miscela commerciale potrà mai fornire. Questo aspetto ha potenti ricadute sulla salute degli animali innanzitutto, ma anche sul loro benessere psicofisico, infatti nel pollaio convivono 3 galli senza aggredirsi. Solo in caso di tempo molto inclemente; neve o pioggia forte, quando non vogliono nemmeno uscire dal pollaio, dò loro delle granaglie miste da agricoltura biologica.

Le Valdarno come tutte le galline italiane sono anche buone ovaiole, il mio nucleo di ovaiole (11 ad oggi, che vorrei durante quest'anno aumentare a 20-25) coincide con le mie riproduttrici. Le uova che consumo sono in pratica quelle che non incubo perchè magari irregolari o troppo piccole eccetera. La produzione è attorno alle 150-200 uova l'anno.

Ma torniamo alle carni della Valdarno: è opinione diffusa che si tratti del pollame italiano più gustoso in assoluto, scuro e saporitissimo, adatto a una cottura lenta in umido, almeno 2 ore meglio 3. Oppure allo spiedo, ma sempre con molta calma. Meglio non cuocerlo alla brace, troppo rapido, mentre immagino che sarà squisito affumicato. Proverò.

Allevato come lo allevo io è pari alla migliore selvaggina; fagiano, pernice eccetera. Pensate che proprio galline Valdarno sono state impiegate per rinsanguare il nobilissimo ceppo francese Bresse, l'unica gallina al mondo, finora, a meritare la DOP e che, dai macellai come ai supermercati d'oltralpe, non si trova a meno di 12-15 euro al kg. E' roba da intenditori, se non lo avevate capito. 

Personalmente devo ammettere di non essere un intenditore di pollame pregiato, però quelle che ho avuto il piacere di gustare erano deliziose, questo sì lo posso affermare.


Tacchina in cova nel nido, 1 anno. Sta covando uova di Valdarno.


Eccola spostata nella voliera dedicata alle chiocce. L'ho mossa (di notte) perchè le altre galline in deposizione la disturbavano continuamente andando a deporre sotto di lei. Poi, quando usciva dal nido per bere, mangiare o fare i bisogni, poi al ritorno si confondeva e andava spesso a covare altre uova. Ecco la necessità di isolarla per il periodo della cova. I pulcini, poi, sono molto vulnerabili fino a un mese e mezzo circa, soggetti alla predazione da parte di poiane, corvi, cani e gatti. L'anno scorso ne ho persi così ben 29, parecchi di più di quelli finiti in pentola. Allora mi sono rassegnato a dover usare la gabbia, una voliera di 3mq con casetta annessa, almeno nelle prime settimane. Se sono nelle vicinanze li lascio uscire al pascolo sotto stretta sorveglianza, la sera poi rientrano con la mamma, altrimenti è davvero meglio non rischiare, anche in pieno giorno gli attacchi sono continui, specialmente quelli aerei. 

La tacchina è di una razza leggera, adatta alla cova. Le razze pesanti hanno grossi problemi col sesso essendo troppo ciccione per accoppiarsi soddisfacentemente e, sempre a causa del peso, tendono a schiacciare le uova. La mia Pina (El Pì in bresciano è il tacchino, La Pina è la tacchina) è bravissima a covare e sta giusto entrando nella sua ultima settimana di incubazione, sabato prossimo dovrebbero nascere i pulcini. Ha sotto di sè 13 uova. Assieme alla Pina c'è una gallinella nana con cui condivide il nido e, da venerdì (ieri) ci sono 54 uova, sempre delle mie preziose Valdarno, in incubatrice. La data presunta di nascita è tra 21 giorni, il primo di Aprile. Spero di non avere pesci da segnalare. Il bello è che un'altra gallinella nana s'è inchiocciata da ieri, così le metterò altre uova sotto, 4 o 5, di più non ce ne stanno, e quando nasceranno i pulcini dell'incubatrice li affiderò tutti a lei. L'ho già fatto l'anno scorso con l'ultima incubata mia e con una di Davide e entrambe le chiocce hanno accettato gli adottivi come fossero loro. Chiaramente sto parlando della leggendaria Ciuffetta, una gallinella che l'anno scorso ha allevato 5 famiglie, accudendo i pulcini nati a novembre (col gran freddo) per ben tre mesi, mentre quelli nati in estate li seguiva per 20 giorni prima di abbandonarli. Insomma si adatta al meteo. E quando non cova depone. Una mamma chioccia come ce ne sono poche. E pensare che volevo destinarla alla padella perchè è una meticcia bruttina, piena di tutti i caratteri genetici dominanti, insomma la classica gallinella "fritto misto". Ma si sta guadagnando sul campo, con lode, il suo posto nella mia piccola fattoria. Addirittura, a ottobre, è sparita per un mesetto, per poi ripresentarsi tutta felice con una covata di suoi pulcini fatti di nascosto dal sottoscritto.

E brava Ciuffetta. Presto le dedicherò un post tutto suo.

E basta per oggi, devo andare al fienile, c'è da piantare piselli e carote.

A prest, G.

Monday, February 13, 2012

Winter tales -- more new arrivals and other news

Well, its been nearly 3 months since the last post, and as usual, there is loads of news to catch up on.  A new baby in the house has meant a re-arranging of priorities, and the blog has fallen by the wayside a bit, but we seem to be settling in to a routine now, so from now on i will try and get back to the weekly postings! For now, the main news in three handy headlines...

1. More New Arrivals
First of all the news, we have lots more "new arrivals" to welcome to the bigoloni project...


This is Heidi, our new shepherd puppy.  She joined us a month after Ernesto was born, at only 4 weeks old -- so she is more or less the exact same age as 'Nesto!  She's going to learn how to herd our goats when they arrive (they are born now...just need time to be weaned and we should have them by easter!).  But only after she learns how to poop outside...first things first!!  Her momma is an mix australian and german shepherd, and her poppa is australian -- so she's mostly an australian that likes to put some wurst on the barbie every now and then.  She is fitting in nicely with the family, and much loved by all, especially her new best friend...



This is Solus.  She came all the way from Canada and brought her human with her for a grand adventure in italy.  Her human, Stephanie, is helping her take care of our huge brood of mini-humans!  Stephanie is my cousin from Ottawa, and she has come to learn Italian, have an adventure, and help us out with all the craziness in a big family, and I don't know what we'd do without her!!  Its really awesome having her here, for the adult conversation as well as all the help!!

 Also on the new arrivals slot, we have four new geese, two mated pairs, from Angelo.  We are getting loads of goose eggs, and if the damned snow and cold ever ends, we will pop some under a broody hen and get new geese come spring.  Oh!  And speaking of broody hen...just as 'Nesto was being born, we had a surprise hatching of chicks!  Ciuffetta had collected and sat on her own eggs without us even noticing, in all the hubub around 'nesto.  We noticed she was sitting, but didn't think it had been nearly so long and kept planning on taking the eggs away (its too cold for chicks!)...until one morning there's a "cheap cheap cheap" coming from the broody pen.  Surprise!  More Babies!!    And Ciuffetta is such a great momma, the chicks had no problem with the cold and are thriving!

2. Winter on the farm
And in other news, it has been snowing snowing snowing here (Stephanie reckons she is in danger of being deported for illegally importing a Canadian winter...) which is fun when you have a sled...the kids have been enjoying it, the chickens not so much.  Nor the car.  Nor the drivers of the car. 
 Winter work is all the maintenance and care taking, and Gab has been building fences, spreading manure, pruning fruit trees, clearing wood and brambles.  The big job of the winter so far has been building the stable -- with the help of his brother Davide, and his own two hands (and a power tool or two) he's built a wee temporary stable to house the goats when they come this spring.   



3. Troubles in Fratta
I will preface this news item with some adorable pictures of Nesto -- he started smiling right on time at 5 weeks, and starting laughing out loud super early, at 2 months.  He starting rolling half way (from his tummy onto his back) last week, so all progress on the baby front is perfect...

So perhaps that light news sweetens the bitter to come...the house plans were completely utterly and totally rejected by the park authority.   The situation should be resolvable, though, and I will come back with updates when I can!